(Mosca, 1866 – Neuilly, 1944)
92 × 125 cm / 35,88 × 48,75 in
Kandinsky è il padre e più grande interprete e teorico dell'arte astratta di primo '900. Giunto trentenne a Monaco di Baviera da Mosca, entra in contatto con le avanguardie francesi e berlinesi. Fonda, tra il 1909 e il 1913, prima la Neue Künstlervereinung München (Nuova Associazione degli artisti di Monaco), poi il movimento artistico Die Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) le cui mostre annoverano, tra i partecipanti, Picasso, Klee, Arp, Derain e Nolde e sono occasione di confronto tra le nuove tendenze. L'artista libera progressivamente la sua pittura da qualunque riferimento alla realtà materiale, dando vita ad un astrattismo lirico fondato su solide basi filosofiche e su profonde affinità con il linguaggio della musica. La sua riflessione su forma, colore e spazio evolve verso un maggiore rigore geometrico dopo l’ingresso, nel 1922, nel corpo docente del Bauhaus, la straordinaria scuola di architettura, arte e design attiva a Weimar, poi a Dessau e Berlino, tra il 1919 e il 1933. Zig Zag Bianchi documenta proprio il passaggio verso questa fase geometrica. Rimasto nella collezione dell'artista fino alla sua morte, il dipinto venne acquistato dal Comune di Venezia in occasione della Biennale del 1950 direttamente dalla moglie Nina Kandinsky.